Obiettivi specifici della Commissione Centrale Alpinismo Giovanile.
Obiettivo primario del gruppo di Alpinismo Giovanile è quello di proporre un alpinismo che metta in primo piano i valori umani e spirituali non escludendo la componente tecnica finalizzata alla sicurezza.
Le varie attività svolte avranno come motivo conduttore il lavoro di squadra, nel puro stile dell’Alpinismo Giovanile, in linea con il Progetto Educativo del CAI verso i giovani.
L’attenzione per tutti gli elementi del gruppo non deve mai mancare ed il risultato migliore raggiunto sarà sempre quello che privilegia un successo condiviso piuttosto che una singola performance.
Il grande alpinista francese Gaston Rebuffat scriveva: “(...) le alte vette aiutano gli uomini a risvegliare in sé stessi sogni sopiti. Ma la bellezza delle cime, la libertà dei grandi spazi, il rude piacere della scalata, un legame con la natura ritrovata sarebbero aridi e talvolta amari senza l'amicizia della cordata: amicizia fraterna, fatta di gentilezza, di dedizione, di lotte condotte assieme e di gioie condivise. (...)”
Le valenze educative e formative di questo tipo di attività, si evidenziano soprattutto nello sviluppo della personalità del giovane. Una personalità risulta equilibrata quando possiede una completa e reale percezione di sé, dei propri limiti e capacità di movimento, associati ad una coscienza critica capace di comprendere le responsabilità del proprio gesto non solo ai fini individuali, ma anche verso il gruppo di cui si è parte. Possiamo riscontrare un’occasione di autoaffermazione, nell’apprendimento di capacità operative specifiche e nel superamento delle difficoltà, in un clima di piena collaborazione con i propri compagni. È necessario che ciascuna persona sia valorizzata, mettendola maggiormente in grado di interagire efficacemente nel team, sapendo mettere a frutto le proprie competenze ed energie.
Tra i valori formativi occupano una primaria importanza la componente emotiva ed il controllo psico-fisico: il giovane impara a padroneggiare le sensazioni e le paure, attraverso un equilibrato esercizio di adattamento alle situazioni.
A completamento degli obiettivi formativi perseguiti dal gruppo di AG saranno svolte attività didattiche specifiche con il supporto degli esperti del CSC e CCTAM, consentendo ai ragazzi di conoscere meglio il territorio fisico e umano che ci vedrà ospiti per la spedizione.
Per raggiungere tali obiettivi risulta efficace un percorso formativo lungo (vedi Progetto AG: adattamento all’alta quota), dove passo dopo passo si costruisca assieme lo spirito di squadra, incentivando al contempo il bisogno verso un miglioramento personale di tutti che si traduca in un’incrementata capacità di assumere consapevoli iniziative personali.
Il percorso lungo consente di adottare modalità didattiche diverse, alternando momenti in aula a esercitazioni outdoor dove sperimentare attività. Consente inoltre di continuare a raccogliere le due prospettive: quelle del sotto-gruppo degli accompagnatori e quello dei ragazzi, favorendo le dinamiche di comunicazione sia al’interno dei gruppi che incrociata.
Le varie attività svolte avranno come motivo conduttore il lavoro di squadra, nel puro stile dell’Alpinismo Giovanile, in linea con il Progetto Educativo del CAI verso i giovani.
L’attenzione per tutti gli elementi del gruppo non deve mai mancare ed il risultato migliore raggiunto sarà sempre quello che privilegia un successo condiviso piuttosto che una singola performance.
Il grande alpinista francese Gaston Rebuffat scriveva: “(...) le alte vette aiutano gli uomini a risvegliare in sé stessi sogni sopiti. Ma la bellezza delle cime, la libertà dei grandi spazi, il rude piacere della scalata, un legame con la natura ritrovata sarebbero aridi e talvolta amari senza l'amicizia della cordata: amicizia fraterna, fatta di gentilezza, di dedizione, di lotte condotte assieme e di gioie condivise. (...)”
Le valenze educative e formative di questo tipo di attività, si evidenziano soprattutto nello sviluppo della personalità del giovane. Una personalità risulta equilibrata quando possiede una completa e reale percezione di sé, dei propri limiti e capacità di movimento, associati ad una coscienza critica capace di comprendere le responsabilità del proprio gesto non solo ai fini individuali, ma anche verso il gruppo di cui si è parte. Possiamo riscontrare un’occasione di autoaffermazione, nell’apprendimento di capacità operative specifiche e nel superamento delle difficoltà, in un clima di piena collaborazione con i propri compagni. È necessario che ciascuna persona sia valorizzata, mettendola maggiormente in grado di interagire efficacemente nel team, sapendo mettere a frutto le proprie competenze ed energie.
Tra i valori formativi occupano una primaria importanza la componente emotiva ed il controllo psico-fisico: il giovane impara a padroneggiare le sensazioni e le paure, attraverso un equilibrato esercizio di adattamento alle situazioni.
A completamento degli obiettivi formativi perseguiti dal gruppo di AG saranno svolte attività didattiche specifiche con il supporto degli esperti del CSC e CCTAM, consentendo ai ragazzi di conoscere meglio il territorio fisico e umano che ci vedrà ospiti per la spedizione.
Per raggiungere tali obiettivi risulta efficace un percorso formativo lungo (vedi Progetto AG: adattamento all’alta quota), dove passo dopo passo si costruisca assieme lo spirito di squadra, incentivando al contempo il bisogno verso un miglioramento personale di tutti che si traduca in un’incrementata capacità di assumere consapevoli iniziative personali.
Il percorso lungo consente di adottare modalità didattiche diverse, alternando momenti in aula a esercitazioni outdoor dove sperimentare attività. Consente inoltre di continuare a raccogliere le due prospettive: quelle del sotto-gruppo degli accompagnatori e quello dei ragazzi, favorendo le dinamiche di comunicazione sia al’interno dei gruppi che incrociata.
Obiettivi specifici della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano
L’obiettivo principale della CCTAM è di fare in modo che la spedizione sia condotta, in tutte le sue fasi, in base a principi di “sostenibilità ambientale”, raggiungendo la vetta del monte Ararat senza lasciare tracce sul territorio attraversato e minimizzando, in tutte le fasi, il consumo di risorse non rinnovabili e l’impatto sull’ambiente inteso nella sua accezione più vasta.
Ruolo degli operatori TAM come responsabili ambientali della spedizione
Nell’ambito dei componenti della spedizione gli operatori TAM svolgeranno il ruolo di “responsabili ambientali” con i seguenti compiti:
Coinvolgimento dei ragazzi dell'AG nella gestione ambientale della spedizione
Le attività dei componenti TAM della spedizione comprenderanno la formazione dei ragazzi AG relativamente a:
Ruolo degli operatori TAM come responsabili ambientali della spedizione
Nell’ambito dei componenti della spedizione gli operatori TAM svolgeranno il ruolo di “responsabili ambientali” con i seguenti compiti:
- supportare il responsabile della spedizione nella gestione delle problematiche ambientali connesse con la spedizione;
- assicurare che i concetti di sostenibilità ambientale che debbono improntare la spedizione siano divulgati, compresi e messi in pratica a tutti i livelli nell’ambito di tutte le fasi della spedizione;
- tradurre l’applicazione delle indicazioni del presente protocollo in misure operative da attuarsi da parte dei partecipanti della spedizione;
- collaborare con i responsabili dell’organizzazione logistica della spedizione al fine di garantire un approccio sostenibile anche nelle fasi di scelta dei materiali e delle soluzioni logistiche;
- individuare e risolvere sul campo le criticità potenzialmente connesse all’attuazione del presente protocollo;
- supportare il responsabile della spedizione nella gestione dei contatti con agenzie od enti locali circa problematiche di carattere ambientale nell’ambito della spedizione;
- sensibilizzare alle problematiche ambientali i membri della spedizione oltre che il personale locale di supporto alla stessa.
Coinvolgimento dei ragazzi dell'AG nella gestione ambientale della spedizione
Le attività dei componenti TAM della spedizione comprenderanno la formazione dei ragazzi AG relativamente a:
- compilazione di schede analitiche per la valutazione delle ricadute della spedizione stessa sulle diverse componenti dell’ambiente attraversato (vedi allegato ...);
- formazione dei ragazzi AG e supporto per le attività di gestione dei rifiuti.
Obiettivi specifici del Comitato Scientifico Centrale
Gli obiettivi del CSC sono di duplice natura: preparazione scientifica-culturale dei partecipanti alla spedizione e ricerca.
Modalità
Le modalità in cui si delinea il contributo del CSC sono le seguenti:
Attività scientifica proposta nel 2014
1. Studi glaciologici
a. misure di ablazione, di bilancio energetico e di albedo superficiale su un settore accessibile (lingua di ablazione) della calotta attraverso l’allestimento di una rete di paline ablatometriche a diversa quota (almeno 5) e diverse condizioni superficiali e l’acquisizione di dati meteo e di flussi energetici con una stazione portatile (alimentata da batterie in tampone con pannello solare 20W). :Le perforazioni per le paline verranno eseguite con trivella manuale e le paline saranno in bamboo, le misure dovranno essere condotte per almeno 3-5 giorni (meglio 5, minimo 3) con risoluzione oraria per l’ablazione e ogni 10’ x i flussi energetici. La posizione delle paline e della fronte glaciale verrà anche acquisita con GPS per successiva localizzazione in carta;
b. raccolta di campioni di neve e nevato per analisi isotopiche (no catena freddo) e ricostruzione precipitazioni nevose e per analisi chimiche (inquinanti organici ed inorganici, si catena freddo);
c. misure di spessore di neve e/o ghiaccio con georadar (da valutare, la strumentazione è ingombrante e richiede extrapeso, portatori e input energetico importante, i risultati sono di grandissimo interesse, solo se sponsor copre costi).
2. Studi Botanici
Tutti gli studi botanici sotto descritti verranno eseguiti in stretta associazione con i rilevamenti entomologici, per una caratterizzazione ecologica completa delle tematiche descritte.
a. Studio della flora d'alta quota, con particolare riferimento alla variazione delle specie e dei tipi funzionali in funzione della quota crescente. La peculiare posizione orografica, climatica, geologica e biogeografica del sito porta al succedersi in quota di specie facenti capo a biomi e ambienti molto diversi e spesso contrastanti. Le risposte delle specie alle condizioni ambientali possono essere studiate attraverso la misura di alcuni semplici parametri morfologici (superficie fogliare, dimensioni, riproduzione vegetativa, produzione di semi ecc) che permettono di attribuire alle principali specie la strategia di sopravvivenza (Caccianiga et al. 2006).
b. Studio della colonizzazione della vegetazione sulle aree abbandonate in seguito al regresso glaciale. La successione primaria sulle piane proglaciali è una delle dinamiche più importanti tra quelle innescate dai cambiamenti climatici, e i suoi meccanismi non sono ancora pienamente compresi. Verranno effettuati rilevamenti della vegetazione su substrati di età nota per ricostruire le tappe della successione e la parallela evoluzione del suolo attraverso il campionamento di detrito a livello di rizosfera per la valutazione del contenuto in carbonio organico.
c. Nell'ambito dello studio della flora di quota, particolare attenzione verrà rivolta alle forme del rilievo legate alla presenza di ghiaccio nel suolo e nel detrito (permafrost, detrito supraglaciale, ecc); queste aree rivestono particolare rilevanza ecologica in quanto possibili aree di rifugio per la flora e la fauna microterma durante i periodi di riscaldamento climatico come quello attuale (Caccianiga et al., 2011). Qui verrà effettuato un campionamento di dettaglio di flora e artropodofauna.
d. Nel corso della salita e dell'avvicinamento, verranno effettuate osservazioni sul limite superiore della vegetazione legnosa, una delle soglie ecologiche più importanti come indicatore bioclimatico presente e passato.
3. Studi zoologici
Microbiologia
Analisi delle variazioni nella struttura delle comunità ecologiche presenti nelle aree di recente deglaciate, in fase di espansione a seguito del regresso glaciale, e in ambienti estremi come i fori crioconitici o il detrito sopraglaciale.
Sulla base di protocolli messi a punto dai ricercatori per rilevare le numerose variabili ecologiche che potrebbero influenzare l'abbondanza e la distribuzione sopraglaciale degli organismi studiati verranno effettuati i campionamenti. Temperatura, pH, conducibilità elettrica verranno rilevate tramite sonde multiparametriche, mentre la concentrazione di nitrati e nutrienti tramite il campionamento dell'acqua circolante. La tessitura e la composizione mineralogica del detrito saranno analizzate sui medesimi campioni utilizzati per le analisi biologiche. Le coordinate geografiche di ogni sito di campionamento saranno acquisite tramite GPS. Su ogni campione sarà eseguita un'analisi DGGE (Denaturing Gradient Gel Electrophoresis) e saranno sequenziati tramite pirosequenziamento le regioni ipervariabili del gene 16S rRNA. Il DNA estratto sarà utilizzato come un templato per amplificare la regione iper-variabile V3 del gene 16S rRNA (200 bp). Sequenze barcode specifiche inserite nei primer di fusione consentiranno di unire diversi amplicons PCR nel medesimo campione. La struttura delle comunità biologiche nei diversi siti di campionamento sarà investigata con tecniche di analisi statistica multivariata. I taxa microbici tipici di ambienti glaciali e con ampia distribuzione geografica (es. il genere Polaromonas) saranno investigati in dettaglio per determinare i loro pattern di distribuzione biogeografia. In particolare sarà messa in relazione con la distanza geografica tra i siti (si veda ad es. Darcy et al 2011) la distanza genetica tra i filotipi campionati e sequenze pubblicate in letteratura, per comparare i pattern di distribuzione a scala geografica piccola (entro ghiacciaio), media (ghiacciai basse latitudini) e globale (ghiacciai del mondo).
Entomofauna
Il campionamento interesserà l'artropodofauna epigea (in particolare coleotteri carabidi e ragni). Questi taxa sono fortemente indicativi delle condizioni ecologiche locali in quanto poco mobili; inoltre sono predatori, e quindi non direttamente legati alla vegetazione. Questo consentirà di paragonare i pattern di distribuzione delle specie animali con quelle vegetali nel contesto degli ambienti pro- e periglaciali, ed in particolare della successione primaria sui terreni deglaciati, di èarticolare interesse nel quadro dei cambiamenti climatici (Gobbi et al., 2006). Il campionamento avverrà tramite trappole a caduta e campionamento visuale in corrispondenza di siti di studio della flora e del campionamento del detrito; verranno quindi messe in relazione le variabili abiotiche con i parametri della comunità animale (ricchezza, diversità) e delle caratteristiche ecologiche delle singole specie (specie predatrici, alate o attere, a sviluppo larvale prolungato..). risultati congiunti delle analisi floristiche e faunistiche daranno indicazioni sulle possibili dinamiche innescate dai cambiamenti climatici in aree così sensibili alle fluttuazioni del clima (Gobbi et al. 2010).
I dati raccolti contribuiranno inoltre alla conoscenza della distribuzione, dell'ecologia e della sistematica di taxa spesso poco noti. La biogeografia degli artropodi è un tema di grande importanza nel contesto della modellizzazione degli effetti delle variazioni climatiche passate e attuali a scala regionale e globale
Modalità
Le modalità in cui si delinea il contributo del CSC sono le seguenti:
- preparazione di una guida scientifica sul Monte Ararat (geologia, glaciologia, aspetti naturalistici, storia dell’esplorazione e storia del sito);
- collaborazione ad un incontro scientifico–culturale pre-spedizione 2013, rivolto a tutti i partecipanti, per una adeguata preparazione.
Attività scientifica proposta nel 2014
1. Studi glaciologici
a. misure di ablazione, di bilancio energetico e di albedo superficiale su un settore accessibile (lingua di ablazione) della calotta attraverso l’allestimento di una rete di paline ablatometriche a diversa quota (almeno 5) e diverse condizioni superficiali e l’acquisizione di dati meteo e di flussi energetici con una stazione portatile (alimentata da batterie in tampone con pannello solare 20W). :Le perforazioni per le paline verranno eseguite con trivella manuale e le paline saranno in bamboo, le misure dovranno essere condotte per almeno 3-5 giorni (meglio 5, minimo 3) con risoluzione oraria per l’ablazione e ogni 10’ x i flussi energetici. La posizione delle paline e della fronte glaciale verrà anche acquisita con GPS per successiva localizzazione in carta;
b. raccolta di campioni di neve e nevato per analisi isotopiche (no catena freddo) e ricostruzione precipitazioni nevose e per analisi chimiche (inquinanti organici ed inorganici, si catena freddo);
c. misure di spessore di neve e/o ghiaccio con georadar (da valutare, la strumentazione è ingombrante e richiede extrapeso, portatori e input energetico importante, i risultati sono di grandissimo interesse, solo se sponsor copre costi).
2. Studi Botanici
Tutti gli studi botanici sotto descritti verranno eseguiti in stretta associazione con i rilevamenti entomologici, per una caratterizzazione ecologica completa delle tematiche descritte.
a. Studio della flora d'alta quota, con particolare riferimento alla variazione delle specie e dei tipi funzionali in funzione della quota crescente. La peculiare posizione orografica, climatica, geologica e biogeografica del sito porta al succedersi in quota di specie facenti capo a biomi e ambienti molto diversi e spesso contrastanti. Le risposte delle specie alle condizioni ambientali possono essere studiate attraverso la misura di alcuni semplici parametri morfologici (superficie fogliare, dimensioni, riproduzione vegetativa, produzione di semi ecc) che permettono di attribuire alle principali specie la strategia di sopravvivenza (Caccianiga et al. 2006).
b. Studio della colonizzazione della vegetazione sulle aree abbandonate in seguito al regresso glaciale. La successione primaria sulle piane proglaciali è una delle dinamiche più importanti tra quelle innescate dai cambiamenti climatici, e i suoi meccanismi non sono ancora pienamente compresi. Verranno effettuati rilevamenti della vegetazione su substrati di età nota per ricostruire le tappe della successione e la parallela evoluzione del suolo attraverso il campionamento di detrito a livello di rizosfera per la valutazione del contenuto in carbonio organico.
c. Nell'ambito dello studio della flora di quota, particolare attenzione verrà rivolta alle forme del rilievo legate alla presenza di ghiaccio nel suolo e nel detrito (permafrost, detrito supraglaciale, ecc); queste aree rivestono particolare rilevanza ecologica in quanto possibili aree di rifugio per la flora e la fauna microterma durante i periodi di riscaldamento climatico come quello attuale (Caccianiga et al., 2011). Qui verrà effettuato un campionamento di dettaglio di flora e artropodofauna.
d. Nel corso della salita e dell'avvicinamento, verranno effettuate osservazioni sul limite superiore della vegetazione legnosa, una delle soglie ecologiche più importanti come indicatore bioclimatico presente e passato.
3. Studi zoologici
Microbiologia
Analisi delle variazioni nella struttura delle comunità ecologiche presenti nelle aree di recente deglaciate, in fase di espansione a seguito del regresso glaciale, e in ambienti estremi come i fori crioconitici o il detrito sopraglaciale.
Sulla base di protocolli messi a punto dai ricercatori per rilevare le numerose variabili ecologiche che potrebbero influenzare l'abbondanza e la distribuzione sopraglaciale degli organismi studiati verranno effettuati i campionamenti. Temperatura, pH, conducibilità elettrica verranno rilevate tramite sonde multiparametriche, mentre la concentrazione di nitrati e nutrienti tramite il campionamento dell'acqua circolante. La tessitura e la composizione mineralogica del detrito saranno analizzate sui medesimi campioni utilizzati per le analisi biologiche. Le coordinate geografiche di ogni sito di campionamento saranno acquisite tramite GPS. Su ogni campione sarà eseguita un'analisi DGGE (Denaturing Gradient Gel Electrophoresis) e saranno sequenziati tramite pirosequenziamento le regioni ipervariabili del gene 16S rRNA. Il DNA estratto sarà utilizzato come un templato per amplificare la regione iper-variabile V3 del gene 16S rRNA (200 bp). Sequenze barcode specifiche inserite nei primer di fusione consentiranno di unire diversi amplicons PCR nel medesimo campione. La struttura delle comunità biologiche nei diversi siti di campionamento sarà investigata con tecniche di analisi statistica multivariata. I taxa microbici tipici di ambienti glaciali e con ampia distribuzione geografica (es. il genere Polaromonas) saranno investigati in dettaglio per determinare i loro pattern di distribuzione biogeografia. In particolare sarà messa in relazione con la distanza geografica tra i siti (si veda ad es. Darcy et al 2011) la distanza genetica tra i filotipi campionati e sequenze pubblicate in letteratura, per comparare i pattern di distribuzione a scala geografica piccola (entro ghiacciaio), media (ghiacciai basse latitudini) e globale (ghiacciai del mondo).
Entomofauna
Il campionamento interesserà l'artropodofauna epigea (in particolare coleotteri carabidi e ragni). Questi taxa sono fortemente indicativi delle condizioni ecologiche locali in quanto poco mobili; inoltre sono predatori, e quindi non direttamente legati alla vegetazione. Questo consentirà di paragonare i pattern di distribuzione delle specie animali con quelle vegetali nel contesto degli ambienti pro- e periglaciali, ed in particolare della successione primaria sui terreni deglaciati, di èarticolare interesse nel quadro dei cambiamenti climatici (Gobbi et al., 2006). Il campionamento avverrà tramite trappole a caduta e campionamento visuale in corrispondenza di siti di studio della flora e del campionamento del detrito; verranno quindi messe in relazione le variabili abiotiche con i parametri della comunità animale (ricchezza, diversità) e delle caratteristiche ecologiche delle singole specie (specie predatrici, alate o attere, a sviluppo larvale prolungato..). risultati congiunti delle analisi floristiche e faunistiche daranno indicazioni sulle possibili dinamiche innescate dai cambiamenti climatici in aree così sensibili alle fluttuazioni del clima (Gobbi et al. 2010).
I dati raccolti contribuiranno inoltre alla conoscenza della distribuzione, dell'ecologia e della sistematica di taxa spesso poco noti. La biogeografia degli artropodi è un tema di grande importanza nel contesto della modellizzazione degli effetti delle variazioni climatiche passate e attuali a scala regionale e globale